La morte del re d'argento by Les Edgerton

La morte del re d'argento by Les Edgerton

autore:Les Edgerton [Edgerton, Les]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Elliot
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


UNA FERITA PROFONDA A UN ALLUCE E UNA SITUAZIONE IMBARAZZANTE

Mi sbrigai a portare le bottiglie che avevo trovato al supermercato Piggly-Wiggly: non erano nemmeno abbastanza a riempire per metà il mio sacco di iuta. Mi diedero due dollari e quattordici centesimi. Me ne mancavano ancora almeno quindici. No, in realtà me ne mancavano una ventina. E avevo due settimane e mezza. Anzi, meno: avevo bisogno di almeno due giorni per tagliare le assi per le panche, installarle e verniciarle. Almeno due strati, possibilmente sei come il resto della barca. Ogni strato avrebbe dovuto asciugarsi prima che potessi applicare il successivo.

Arrivai a casa con netto anticipo. Corsi al piano di sopra e mi cambiai i jeans, tirando fuori quelli più vecchi e strappati che avevo. Trovai la mia giacca mimetica dei Marine e la lanciai sul letto, poi decisi di portarla con me al capanno: volevo avere tutto pronto per l’arrivo di papà. Trovai tre lanterne, una a testa, le riempii di cherosene e tirai fuori l’equipaggiamento per entrambi. Usavamo arpioni semplici, a dente singolo. Quello di Destin era più avanzato, gli piaceva il tridente; lo prendevo in giro dicendo che aveva una mira così pessima, quando cacciava rane o platesse, che aveva bisogno del triplo di punte rispetto a me.

Dopo averla cercata per un po’, trovai la cesta per i pesci parzialmente nascosta sotto un telo, in un angolo. Tirai fuori dal capanno tutte le cose che ci sarebbero servite, mettendole sul sedile a fianco della buca della sabbia di Doc. Avevo ancora tempo per prepararmi un panino con il burro di arachidi, quindi tornai in casa e ne feci due. Nel frigo c’era una Dr Pepper, che presi prima di tornare fuori, dove feci merenda seduto tra le lanterne e l’attrezzatura da pesca.

Destin arrivò per primo, trascinandosi dietro l’arpione come un guerriero zulu stanco dopo una grande battaglia. Indossava un berretto da marinaio di due taglie troppo grande; probabilmente era stato di suo padre quando era nella Guardia costiera.

«Guarda chi c’è: è Sheena, regina della giungla». Da quattro sabati c’era una serie di film con questo titolo che davano al cinema a fianco del ristorante. Mi riferivo ai nativi che comparivano in quelle pellicole, che si trascinavano dietro le lance, e Destin colse il riferimento.

«Lurido straniero». Probabilmente aveva intenzione di riferirsi allo stesso film, ma si era confuso con un altro. Prese uno dei miei panini e ci diede un gran bel morso.

«Lurido sarai te. E non sei nemmeno straniero» reagii. Destin rise.

«Dov’è tuo padre?» chiese senza smettere di masticare.

«Non è ancora arrivato, sarà al lavoro».

Destin non si raccapezzava mai con gli strani orari di lavoro della mia famiglia. L’unico che aveva un po’ di regolarità era il nonno, che era di turno dalle tre del pomeriggio alle undici di sera alla fabbrica di zolfo. E anche mamma, direi, che era con Dio ventiquattr’ore su ventiquattro, che fosse in chiesa, con il suo gruppo di preghiera o in camera sua con la Bibbia o con un libro di John Bunyan.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.